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Il Segway: grande invenzione, pessima innovazione?

Nonostante il focus principale sia analizzare in ogni suo aspetto e caratteristica il monopattino elettrico, è importante analizzare anche la storia del Segway. In particolare capire le motivazioni che lo hanno portato ad un lento declino, le caratteristiche che può avere in comune con il monopattino, ma soprattutto comprendere perché proprio quest'ultimo abbia avuto così successo e sia uno dei mezzi di trasporto ad oggi più popolari.


"The Segway will be to the car, what the car was to horse and cart", "In the future city infrastructures will be planned around the Segway", "The Segway will be bigger than the Internet".


Il 3 dicembre 2001 Dean Kamen presentò il primo prototipo di Segway. Inizialmente l'invenzione assunse il nome Ginger, successivamente venne sostituita proprio con Segway, dall'inglese "segue". Indicava il passaggio graduale da uno stato all'altro, la trasformazione delle persone in pedoni potenziati.

Venne dipinto fin dall'inizio come mezzo di trasporto innovativo, sostenibile ed alternativo. Un dispositivo totalmente elettrico, per il quale era necessario utilizzare solamente un dispositivo di ricarica su misura.

Il suo funzionamento venne paragonato a quello di "un'estensione del corpo". Era composto da un sistema di controllo in retroazione, dotato di sensori di rotazione giroscopici allo stato solido. Venne costruito per essere in grado di emulare l'equilibrio umano. Il Segway era caratterizzato da una pedana con due ruote parallele, erano presenti due motori elettrici a batterie. Il suo peso girava attorno ai 40 kg e poteva raggiungere una velocità di 20 km/h, con 40 km di autonomia. Il mezzo si presentava semplice da guidare, il guidatore poteva muovere e dirigerlo in base all'inclinazione del proprio peso, cambiandolo da avanti ed indietro. Il manubrio permetteva di girare a destra e sinistra. Il prezzo per poter acquistare un Segway girava tra i 4.000$ e i 5.500$.


Caratteristico di questa invenzione furono le aspettative iniziali. I media e le pubblicità esercitarono una grande influenza, lo resero famoso a livello globale ancora prima del lancio. Tutti erano impazienti di scoprire e provare finalmente la nuova ed ineguagliabile innovazione nell'ambito dei trasporti, motivo per cui gli affari all'inizio promettevano bene, nessuno si sarebbe mai aspettato alcun tipo di fallimento.

Trovò immediatamente grande successo in quegli ambiti lavorativi in cui al personale veniva richiesto di spostarsi a piedi frequentemente. Troviamo quindi l'esempio degli aeroporti, delle guardie nei centri commerciali, delle forze dell'ordine(dotati anche di luci e sirene), visite turistiche.

Alla luce di quanto detto fino ad ora possiamo dunque affermare che il problema fondamentale che portò il Segway ad un lento e burrascoso declino non fu a livello tecnico, bensì a livello sociale.

Il primo problema si presentò nel momento in cui la legge non riuscì ad inserirlo in una categoria specifica. Era un monopattino oppure uno scooter? Poteva viaggiare lungo una pista ciclabile oppure sulla strada? Proprio perché non si riusciva ad attribuirgli una definizione spesso e volentieri si proibiva direttamente di utilizzarlo.

Il secondo problema era legato al peso e alla poca praticità nel sollevarlo. Era abbastanza piccolo per poter essere utilizzato all'interno degli edifici oppure negli ascensori, ma decisamente pesante e scomodo per poter essere trasportato lungo delle scale.

Il terzo si manifestò nel momento in cui 6.000 esemplari furono ritirati dal mercato perché presentavano dei problemi tecnici inerenti alla sicurezza del guidatore. Apparentemente lo scaricarsi graduale della batteria portava ad una conseguente perdita graduale di equilibrio.

Le sventure del Segway tuttavia non finirono qui. Esponenti mondiali come Steve Jobs o Jeff Bezos fin da subito non la trovarono un'invenzione positiva. Il fondatore di Apple in particolare mise in guardia riguardo ai potenziali incidenti. Un'unica notizia legata ad un incidente in Segway avrebbe rovinato completamente la reputazione del mezzo e dell'azienda produttrice. Quella di Steve Jobs fu quasi una predizione. Nel 2003 il presidente degli Stati Uniti George Walker Bush mentre era in vacanza con la propria famiglia cadde proprio da un Segway. Le immagini che ritraevano lo spiacevole incidente fecero il giro del mondo in brevissimo tempo. Un episodio simile lo troviamo anche con Piers Morgan, un giornalista inglese, il quale proprio cadendo da un Segway si ruppe tre costole. Tuttavia l'avvenimento che condannò definitivamente l'azienda e dunque il suo mezzo fu con James Heselden. Costui non era soltanto il CEO dell'azienda Segway Corporation, ma fu anche coinvolto in un incidente che lo porterà ad una tragica morte, proprio in sella all'invenzione su cui lui aveva scommesso ed investito moltissimi soldi.

Nel 2015 la Segway Corporation venne acquistata da un'azienda rivale, la Ninebot. Sempre nello stesso anno quest'ultima annunciò che non avrebbero più prodotto il Segway. Ad oggi sono una delle case produttrici più famose e vendute di monopattini elettrici.

Per concludere, possiamo individuare gli aspetti essenziali che non hanno mai permesso al Segway di svilupparsi e che dunque hanno portato al suo declino.

Un aspetto fondamentale sicuramente è legato alla pubblicità e dunque alle aspettative troppo alte che si erano venute a creare. Le persone non erano pronte, non erano chiari né il target né l'utilizzo preciso. Il codice della strada non è mai stato in grado di categorizzarlo. Un ultimo elemento è collegato al mezzo di distribuzione, ovvero Amazon. Parliamo di un venditore anonimo e generalista. Serviva sicuramente maggiore interazione tra il pubblico a cui si riferiva il prodotto e il retailer.

Il monopattino elettrico è riuscito in qualche modo a soddisfare le esigenze dei consumatori. I prezzi di un monopattino sono decisamente inferiori rispetto a quelli di un Segway. Inoltre le dimensioni sono più proporzionate e comode, è possibile piegare l'asta verticale anteriore ed il manubrio e pesa molto meno.

Alla luce di un'analisi di questo tipo possiamo ritenere che Peter Shankman, noto imprenditore americano, aveva proprio ragione in merito al Segway.

"The technology was awesome, the world just wasn't ready for it"


Bibliografia:


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